Marcia nuziale

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Marcia nuziale fu pubblicata nel 1967 nell’album Volume I.

 

Marcia nuziale è la traduzione, quasi alla lettera, di La marche nuptiale di George Brassens (dall’album Oncle Archibald).

Pochissimi sono i punti in cui De André si discosta da una traduzione quasi letterale attraverso cui traspone i ventotto alessandrini con cui Brassens dipinge un affresco di rara bellezza nel quale viene descritto l’ originale e molto umile matrimonio dei genitori del poeta e cantautore .

 

Marcia nuziale
Marcia nuziale

 

 

Marcia nuziale

 

Matrimoni per amore, matrimoni per forza
ne ho visti di ogni tipo, di gente d’ogni sorta
di poveri straccioni e di grandi signori
di pretesi notai e di falsi professori
ma pure se vivr
ò fino alla fine del tempo
io sempre serber
ò il ricordo contento
delle povere nozze di mio padre e mia madre
decisi a regolare il loro amore sull’altare.

Fu su un carro da buoi se si vuole essere franchi
tirato dagli amici e spinto dai parenti
che andarono a sposarsi dopo un fidanzamento
durato tanti anni da chiamarsi ormai d’argento.

Cerimonia originale, strano tipo di festa,
la folla ci guardava gli occhi fuori dalla testa
eravamo osservati dalla gente civile
che mai aveva visto matrimoni in quello stile.

Ed ecco soffia il vento e si porta lontano
il cappello che mio padre tormentava in una mano
ecco cade la pioggia da un cielo mal disposto
deciso ad impedire le nozze ad ogni costo.

Ed io non scorderò mai la sposa in pianto
cullava come un bimbo i suoi fiori di campo
ed io per consolarla, io con la gola tesa
suonavo la mia armonica come un organo da chiesa.

Mostrando i pugni nudi gli amici tutti quanti
gridarono “per Giove, le nozze vanno avanti”
per la gente bagnata, per gli dei dispettosi
le nozze vanno avanti, viva viva gli sposi.

 

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