Libri su Fabrizio De André: ecco i migliori da leggere sulla vita e sulle canzoni del cantautore genovese.
Fabrizio De André. Il libro del mondo: le storie dietro le canzoni
Autore: Walter Pistarini, anno 2018.
Una ricerca minuziosa e rigorosissima fatta dall’autore Pistarini grazie a testimonianze originali e ricerche negli archivi.
Il libro si sviluppa cronologicamente lungo la discografia e prende in considerazioni tutte le canzoni edite, ricostruendo la storia dietro ogni brano di Fabrizio De André: aneddoti, curiosità e vicende personali.
“Amo le canzoni di Fabrizio De André da quando, nel 1967, scoprii Via del Campo.
Ero studente a Genova e quella canzone mi piacque subito. Forse per il linguaggio, la voce, non so. Lui per me si trovava sempre e costantemente uno o più spanne sopra gli altri”.
Non per un Dio ma nemmeno per gioco. Vita di Fabrizio De André
Autore: Luigi Viva, anno 2016.
Un libro che mostra Fabrizio De André sia come artista sia come uomo. Nel libro insieme alla biografia del cantautore genovese si potranno leggere anche molti aneddoti ed aspetti della sua vita.
È la biografia scritta da un amico da una persona, Luigi Viva, che conosceva bene Fabrizio De André. L’autore del libro è inoltre estremamente preciso nel raccontare date, avvenimenti e interviste.
Un libro indispensabile per chi vuole conoscere non solo l’artista De Andrè ma anche l’uomo De André.
Conobbi Fabrizio De André nel 1975. Qualche anno più tardi,in occasione dell’uscita de Le Nuvole, maturai l’idea, diventata poi quasi un’esigenza, di scrivere qualcosa su di lui.
Fu così che, il 19 febbraio 1992, in casa sua, a Milano, ottenni da Fabrizio l’autorizzazione ad incominciare il lavoro.
Un bellissimo libro su Fabrizio De André a metà strada tra un album fotografico e una biografia raccontata con le sue stesse parole.
Nel sottotitolo infatti trovate la scritta “un’autobiografia per parole e immagini”
L’autobiografia nasce da appunti personali, brani di interviste e da centinaia di fotografie e documenti in buona parte inediti.
Cosa avrebbe potuto fare alla fine degli anni cinquanta un giovane nottambulo, incazzato, mediamente colto, sensibile alle vistose infamie di classe, innamorato dei topi e dei piccioni, forte bevitore, vagheggiatore di ogni miglioramento sociale, amico delle bagasce, cantore feroce di qualunque cordata politica, sposo inaffidabile, musicomane e assatanato di qualsiasi pezzo di carta stampata?
Se fosse sopravvissuto e gliene si fosse data l’occasione, costui, molto probabilmente, sarebbe diventato un cantautore, così infatti è stato.
La Fondazione Fabrizio De André Onlus, con la collaborazione del Centro Studi dedicato all’artista ligure presso l’Università di Siena e, naturalmente, con l’assistenza di Dori Ghezzi, ha selezionato in un unico volume le più significative fra le innumerevoli e sparpagliate annotazioni che Fabrizio De André aveva raccolto nel corso degli anni.
Idee e/o abbozzi di canzoni, impressioni su ciò che aveva visto o sentito, ragionamenti intorno alla musica e all’arte in generale, pensieri concernenti la società e la politica, l’anarchia; tutto ciò è contenuto all’interno del libro raccolta Sotto le ciglia chissà.
Repubblica fondata sul lavoro? No, Repubblica forse, ma governata da pochi ricchi e fondata sul lavoro di tutti gli altri.
Trovo estremamente più dignitoso chiedere l’elemosina che fare le scarpe al proprio collega in ufficio.