La canzone di Marinella

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La Canzone di Marinella descritta da De André:

La Canzone di Marinella non è nata per caso, semplicemente perché volevo raccontare una favola d’amore. È tutto il contrario. È la storia di una ragazza che a sedici anni ha perduto i genitori, una ragazza di campagna dalle parti di Asti.

È stata cacciata dagli zii e si è messa a battere lungo le sponde del Tanaro, e un giorno ha trovato uno che le ha portato via la borsetta dal braccio e l’ha buttata nel fiume. E non potendo fare niente per restituirle la vita, ho cercato di cambiarle la morte.”  (omicidio di Maria Boccuzzi avvenuto il 28 Gennaio 1953)

La canzone è del 1964,  inizialmente non ebbe tanto successo ma poi divenne molto famosa nel 1967 interpretata da Mina (che poi la ricanterà 30 anni dopo in duetto con De André) e fu probabilmente l’interpretazione di Mina  ad aprire a Fabrizio la strada del successo e della notorietà.

 

La Canzone di Marinella
La Canzone di Marinella

La canzone di Marinella

 

Sola senza il ricordo di un dolore,
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla tua porta.
Bianco come la luna il suo cappello
come l’amore rosso il suo mantello.
Tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue l’aquilone.
E c’era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c’era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose le sue mani sui tuoi fianchi.
Furono baci e furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle.
Dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi,
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent’anni ancora alla tua porta.
Questa è la tua canzone, Marinella,
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose.
E come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose.

 

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