La cosa più difficile nella vita?
Essere se stessi. E avere carattere a sufficienza per restarlo.
Georges Brassens
De Andrè e il suo maestro Brassens
Quando nella primavera del 1956 il padre di Fabrizio portò dalla Francia due 78 giri di Georges Brassens non immaginava certo quale sarebbe stata l’influenza che avrebbe esercitato su Fabrizio. A Brassens infatti va ricondotto, a livello di formazione, il futuro artistico e politico di De André .
Fabrizio iniziò subito a studiare l’opera e il pensiero del cantautore/poeta francese e comincerà a sentire sempre piu’ vicina la straordinaria “commedia umana” delle canzoni di Brassens nonché il suo dichiarato anarchismo.
Il giovane Fabrizio rimase colpito dai dischi di Brassens che il padre Giuseppe gli portò dalla Francia al punto da cambiare drasticamente il suo stile e traducendo in seguito vari brani in italiano di colui che poi chiamerà “il mio Maestro”.
Un particolare da evidenziare è che Fabrizio non volle mai conoscere dal vivo Brassens, perché aveva paura magari di trovarlo diverso da come lo immaginava, voleva solo che restasse il suo mito.
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