Paolo Villaggio

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Paolo Villaggio, scrittore, attore e comico italiano, con la sua dissacrante e grottesca ironia, è stato uno dei primi attori brillanti in Italia che, attraverso la satira, è riuscito a far riflettere sui problemi della nostra società .

L’inventore della satira sociale nasce a Genova il 31 dicembre 1932 e passa un’infanzia abbastanza povera e rovinata dalla guerra mondiale.

Dirà in seguito: In quel periodo facevo una dieta, dettata non dalla voglia di apparire ma dalla povertà.

 

Paolo Villaggio
Paolo Villaggio

 

Dopo aver frequentato il liceo classico “Andrea Doria”, comincia all’università di Genova gli studi di Giurisprudenza che abbandona per dedicarsi a svariati impieghi. tra cui l’impiegato presso la Consider, dove era addetto all’organizzazione di eventi aziendali tra i quali lo scambio di doni natalizi tra dirigenti e la premiazione dei dipendenti meritevoli; da questa esperienza lavorativa trarrà l’ispirazione per creare il personaggio del ragionier Ugo Fantozzi che in seguito lo renderà molto popolare.

 

Pur avendo raggiunto la fama con i film di Ugo Fantozzi, Paolo Villaggio è stato un artista a tutto tondo: ha recitato per Federico Fellini, ha lavorato per numerose fiction ed è stato uno scrittore, i suoi libri sono riconosciuti fra le migliori opere comiche italiane.

Palo Villaggio è venuto a mancare il 3 luglio del 2017 all’età di 84 età.

 

 

 

Paolo Villaggio e Fabrizio De André

Paolo Villaggio fu uno dei più stretti amici e confidenti di Fabrizio, i due si conobbero a Pocol una piccola frazione di Cortina D’Ampezzo, in provincia di Belluno. nell’agosto del 1948 quando Paolo aveva 16 anni e Fabrizio solo 8 anni. (Qui poi leggere l’articolo sul primo incontro di Paolo e Fabrizio)

 

Paolo Villaggio e Fabrizio De André
Paolo Villaggio e Fabrizio De André

 

Uno sampdoriano (Villaggio), l’altro genoano. In realtà erano più le cose che li univano: gli studi al classico — anche se in due scuole diverse («il D’Oria» Villaggio, «il Colombo» De André) e in Giurisprudenza, che entrambi mollarono a metà. E poi: le serate nei locali dei vicoli di Genova. Fu Villaggio a dargli il soprannome di Faber, un omaggio a quei pastelli che il cantautore amava.

Prima di diventare famosi per un periodo suonarono insieme sulle navi da crociera. «Fabrizio attaccava con le prime note de Il Testamento e davanti a una platea formata principalmente da anziani, ci accorgevamo che quei vecchi non erano ancora morti», raccontò Villaggio al Messaggero.«Ce ne accorgevamo perché alle prime parole di Fabrizio, ai primi versi, tutti si toccavano vigorosamente le palle».

Villaggio fu paroliere per De André nei brani “Il Fannullone” e “Carlo Martello Ritorna dalla Battaglia di Poitiers”.
Entrambi i brani esprimono una forma di derisione del potere, nel primo caso quello della più generica assuefazione all’ordinario, al precostituito, alla “vita normale”, nel secondo il potere istituzionale, in questo caso impersonato dal medievale Carlo Martello.

 

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